
Celebriamo insieme l’eredità di Don Bosco, Padre, Maestro e Amico dei giovani.
Anche quest’anno la nostra Casa salesiana ha vissuto una grande festa in onore di Don Bosco, Padre, Maestro e Amico dei giovani. In questo anno giubilare, la gioia era palpabile, nonostante l’assenza del sole. Al centro della giornata, il tema della speranza, filo conduttore di questo anno speciale.
La festa è iniziata nelle aule del Centro di Formazione Professionale (CFP), dove gli allievi hanno ricevuto una lettera scritta da Don Bosco in persona, che raccontava la sua esperienza nel carcere di Torino nel 1855. Un episodio significativo, in cui la porta del carcere si trasformò in una “porta giubilare”, simbolo di fiducia e di speranza.
Dopo il buongiorno del direttore don Flaviano D’Ercoli, i ragazzi hanno animato il cortile con giochi e attività, guidati dai loro formatori. Non sono mancati i momenti di convivialità, con deliziosi cornetti e un grande pranzo che ha riunito la comunità in un clima di famiglia.
La giornata è culminata con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Marco Tagliavini. La sera, la festa è proseguita con la messa presieduta da don Flaviano, che ha ricordato l’importanza degli angeli custodi nell’insegnamento di Don Bosco. Un’altra cena fraterna, preparata con amore nella nuova cucina della casa, ha concluso la giornata.
Con la certezza che Don Bosco veglia su di noi, ringraziamo il Signore per il dono di questo grande santo, che ha dedicato la sua vita ai giovani, in particolare ai più poveri. Il suo esempio continua a ispirarci nel nostro cammino di educatori e testimoni dell’amore di Dio.
Viktorija Kalic, animatrice